ARTICOLIIN PRIMO PIANOStupefacenti

E’ legge il decreto stupefacenti (D.L. 36/2014)

senatoNella seduta di mercoledì 14 maggio il Senato della Repubblica ha convertito in legge il decreto-legge n. 36/2014, in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope (ddl n.1470), sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.

I relatori sen. Bianco (PD) e Giovanardi (NCD) – si legge nel comunicato pubblicato sul sito del Senato – hanno riferito sui contenuti del provvedimento che è volto a fronteggiare gli effetti della sentenza della Corte costituzionale n. 32 del 2014.

La pronuncia di illegittimità, per mancanza di omogeneità, di alcune modifiche apportate nel 2006 al testo unico in materia di stupefacenti, ha comportato la reviviscenza di disposizioni della legge Iervolino-Vassalli che differenziava le droghe leggere dalle droghe pesanti.

L’articolo 1 del decreto prevede che le sostanze stupefacenti o psicotrope, sottoposte a vigilanza, siano raggruppate in cinque tabelle (le prime quattro riguardanti sostanze psicotrope sottoposte a controllo internazionale e nazionale, la quinta comprendente i medicinali di impiego terapeutico) e che il completamento e l’aggiornamento delle tabelle siano operati con decreto del Ministro della salute, sentiti il Consiglio superiore e l’Istituto superiore di sanità. La prescrizione di medicinali per il trattamento degli stati di tossicodipendenza da oppiacei è effettuata all’interno di un piano terapeutico individualizzato. E’ soppresso l’obbligo di comunicare alle autorità competenti le violazioni commesse dalla persona sottoposta a programma terapeutico alternativo a sanzioni amministrative. L’autorizzazione del Ministero della salute per la coltivazione, l’impiego o la detenzione di sostanze stupefacenti non può essere rilasciata a soggetti che abbiano avuto condanne o sanzioni

L’articolo 2 detta una disposizione transitoria che fa salvi gli atti amministrativi adottati fino alla sentenza della Corte.

L’articolo 3 reca disposizioni in materia di impiego di medicinali per indicazioni terapeutiche diverse da quelle contemplate nell’autorizzazione all’immissione in commercio.

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Redazione Giurisprudenza Penale

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