Cuno Tarfusser

Cuno Tarfusser, classe 1954, perfettamente trilingue (tedesco, italiano, inglese), è nato a Merano (BZ) dove ha frequentato le scuole fino alla maturità classica.

Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita presso l’Università di Padova ha svolto in quella città la pratica legale conseguendo l’abilitazione alla professione di avvocato.

Nel 1984 ha superato il concorso di magistratura e, dopo il prescritto periodo di tirocinio, è stato immesso nelle funzioni di sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano.

Dal 1985 al 2001, quale Sostituto Procuratore, ha condotto numerose indagini e ha sostenuto l’accusa nei relativi processi, in materia di reati contro la persona, contro la libertà sessuale e contro la pubblica amministrazione, così come reati in materia di terrorismo, di criminalità organizzata e di frodi comunitarie.

Nel 2001 Cuno Tarfusser viene nominato dal Consiglio Superiore della Magistratura Procuratore della Repubblica di Bolzano e in tale sua qualità ha innovato il ruolo e dato un significato al concetto di “managerialità” applicato al dirigente di un ufficio giudiziario, chiedendo e ottenendo dal Fondo Sociale Europeo il finanziamento per quello che ha chiamato “Progetto pilota di riorganizzazione e di ottimizzazione della Procura della Repubblica di Bolzano” attraverso il quale sono stati reingegnerizzati di tutti i processi lavorativi, adottati nuovi strumenti informatici, ma anche ripensata l’attività giudiziaria e amministrativa dal punto di vista dell’utente e quindi soprattutto attraverso l’acquisizione di una nuova mentalità di servizio al cittadino. I risultati conseguiti attraverso l’implementazione del progetto cui ha partecipato tutto il personale dell’ufficio (magistrati, personale amministrativo e polizia giudiziaria) sono stati enormi e vanno dalla certificazione di qualità ISO 9001/2000, alla riduzione strutturale dei costi di circa il 65%, dalla riduzione dell’arretrato a livelli fisiologici, all’erogazione dei servizi amministrativi in tempo reale e, risultato più importante, al recupero del rapporto di fiducia con i cittadini. Questo modello organizzativo è stato preso come esempio e base per il c.d. “progetto best practice” del Ministero della Giustizia finanziato dal Fondo Sociale della Commissione Europea per oltre 50 milioni di Euro ed è in fase di implementazione in oltre 190 uffici giudiziari in tutta Italia.

Nel 2008 Cuno Tarfusser viene candidato dall’Italia per un posto di Giudice della Corte Penale Internazionale posizione alla quale viene eletto il 16 gennaio 2009 a New York dall’Assemblea degli Stati Parte. L’11 marzo successive si insedia alla Corte Penale Internazionale (CPI) con sede all’Aja (Paesi Bassi) con le funzioni di Giudice.

In seno alla Corte il giudice Tarfusser é stato assegnato, su sua richiesta, alla Divisione Preliminare. Essendo componente di entrambe le Camere preliminari e Presidente di una delle due, egli si è occupato di tutte le situazione e di tutti i casi che nel decennio 2009 – 2019 sono stati trattati dalla Corte. Tra questi tutti i casi relative alle situazioni della Repubblica Democratica del Congo, del Kenya, del Sudan/Darfur, della Libya, del Mali, dell’Uganda, della Costa d’Avorio e della Repubblica Centroafricana. Ha firmato, tra gli altri, i mandati di cattura a carico del Presidente del Sudan Al Bashir per genocidio, di Muammar Gaddafi, di suo figlio e del capo dei servizi libici per crimini contro l’umanità, e quello a carico di un appartenente ad un gruppo terroristico islamico per il crimine di Guerra di distruzione di edifici storico-religiosi, nel caso di specie mausolei e moschee a Timbuktu, patrimonio culturale dell’UNESCO. Ha contribuito al rinvio a giudizio dell’allora Ministro delle Finanze, oggi Presidente del Kenya Uhuru Kenyatta e del Vicepresidente del Congo Jan Pierre Bemba per crimini contro l’umanità. Come giudice monocratico ha anche trattato il primo caso di reati contro la Corte incriminando e rinviando a giudizio cinque persone. In questi anni ha anche respinto una richiesta di cattura e rifiutato di confermare le accuse in alcuni casi sottoposti al suo giudizio.

L’11 marzo 2012 Cuno Tarfusser è stato eletto dal collegio dei giudici in seduta plenaria Vicepresidente della Corte. La Presidenza della Corte è responsabile della corretta amministrazione della Corte e ne determina la “policy” generale. In seno alla Presidenza Cuno Tarfusser, forte della sua esperienza a livello nazionale, si è occupato in particolare delle questioni amministrative, organizzative e gestionali della Corte e quindi al management.

Dall’11 marzo 2015, per gli ultimi tre anni del suo mandato, Cuno Tarfusser stato eletto Presidente della Divisione Preliminare, responsabile quindi della gestione ed organizzazione di tutta la Divisione. In quel periodo ha redatto, unitamente a due legale officer, quello che ha chiamato “Pre-trial practice manual”, una sorta di manuale nel quale ha condensato le migliori decisioni sino allora prese nei vari procedimenti indicandole come best practices da seguire per dare più efficacia ed efficienza ai procedimenti nella fase del pre-trial. Questo manuale è stato approvato dalla riunione plenaria dei giudici e forma la linea guida procedurale.

Nel dicembre 2016 è stato anche assegnato alla Prima Camera dibattimentale (Trial Chamber I) e quale Presidente della stessa il 28 gennaio 2016 ha apertura il processo a carico di Laurent Gbagbo e di Charles Ble Goude, rispettivamente Presidente della Repubblica dal 2000 al 2010 e Ministro della Gioventù della Costa d’Avorio, entrambi imputati di crimini contro l’umanità in relazione alle violenze che si sono scatenate nei mesi successivi alle elezioni presidenziali del novembre 2010. Il 15 gennaio 2019, dopo tre anni di udienza nel corso del quale sono stati sentiti un centinaio di testimoni ed acquisiti migliaia di documenti, ha letto il dispositivo con cui entrambi gli imputato sono stati assolti per non avere la Procura soddisfatto l’onere di provare “al di là di ogni ragionevole dubbio” la loro responsabilità quali mandanti delle violenze. La motivazione della sentenza – cui il giudice Tarfusser ha allegato anche una separata “opinion” (accessibile al seguente link) – è stata depositata il 16 luglio 2019. 

Concluso il proprio incarico alla Corte Penale Internazionale, Tarfusser è rientrato in ruolo e dal dicembre 2019 è Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di appello di Milano.

Da anni il giudice Tarfusser viene invitato in Italia e all’estero a svolgere relazioni in congressi, convegni e seminari ed a dare “lectures” in diverse Università, sia in materia di “court management” e quindi della sua esperienza di amministrazione e di management alla Procura della Repubblica di Bolzano, sia in materia di diritto penale internazionale e quindi della sua esperienza giudiziaria quale giudice, presidente di Divisione e vicepresidente della Corte Penale Internazionale.