ARTICOLIdelitti contro la pubblica amministrazioneDIRITTO PENALE

Reati contro la pubblica amministrazione: sulla distinzione tra corruzione e traffico di influenze illecite

Cassazione Penale, Sez. VI, 13 giugno 2023 (ud. 17 maggio 2023), n. 25369
Presidente Fidelbo, Relatore Di Geronimo

In tema di reati contro la pubblica amministrazione, segnaliamo ai lettori la pronuncia con cui la sesta sezione penale si è soffermata sulla distinzione tra corruzione e traffico di influenze illecite.

Nel rigettare il motivo di ricorso relativo al mancato accoglimento della richiesta di derubricazione della corruzione nella meno grave fattispecie di cui all’art. 346-bis c.p., i giudici di legittimità hanno osservato come il ricorrente «non si limitava a porre in contatto il privato con il pubblico agente – restando estraneo all’accordo corruttivo – bensì poneva in essere una condotta partecipativa, tant’è che i privati interessati alle pratiche amministrative curate dai pubblici ufficiali corrotti corrispondevano direttamente a lui il prezzo della corruzione e solo dopo l’ottenimento dell’atto amministrativo (permesso di soggiorno o rinnovo dello stesso)».

In altri termini – si legge nella sentenza – «la remunerazione percepita dal ricorrente non era finalizzata esclusivamente a remunerare la sua intermediazione, bensì era causalmente dipendente dall’ottenimento dell’atto amministrativo da parte del pubblico ufficiale partecipe dell’accordo corruttivo».

La giurisprudenza – prosegue la pronuncia – «occupandosi della delimitazione dei rapporti tra traffico di influenze illecite e concorso nella corruzione, ha chiarito che il reato di cui all’art. 346 bis c.p. si differenzia, dal punto di vista strutturale, dalle fattispecie di corruzione per la connotazione causale del prezzo, finalizzato a retribuire soltanto l’opera di mediazione e non potendo, quindi, neppure in parte, essere destinato all’agente pubblico».

Nel caso di specie – si conclude – «il ricorrente percepiva personalmente il prezzo della corruzione, con l’impegno di dividere l’importo con il pubblico agente, sicché la condotta accertata rientra appieno nello schema corruttivo».

Redazione Giurisprudenza Penale

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