Giacomo Ferrando

Dottorando di ricerca in Diritti e Istituzioni presso l’Università degli Studi di Torino. Nato nel 1985, si è laureato presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino il 20 ottobre 2009 (votazione di 110 e lode), discutendo una tesi di diritto penale commerciale avente ad oggetto il concorso di persone nei reati societari (relatore prof.ssa Alessandra Rossi). Dopo il conseguimento della laurea ha svolto la pratica forense nello studio associato dell’Avv. Giovanni Lageard, specializzandosi prevalentemente in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali.

A partire dall’anno accademico 2009/10 ha iniziato a collaborare con la cattedra di Diritto Penale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino (prof.ssa Patrizia Caputo), come cultore della materia di diritto penale dello sport. Nel giugno 2011 ha conseguito il diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali di Torino “Bruno Caccia e Fulvio Croce” con votazione di 68/70.

Nella sessione d’esame 2011-2012 ha conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato presso la Corte d’Appello di Torino. Ha svolto la funzione di tutor scientifico presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali di Torino “Bruno Caccia e Fulvio Croce” negli a.a. 2011-12, 2012-13, 2013-14 e 2014-15 nell’area disciplinare del Diritto Penale (coordinatore prof. Francesco Dassano).

Dall’anno accademico 2014-15 è dottorando di ricerca in Diritti e Istituzioni (XXX ciclo) all’Università degli Studi di Torino.

Pubblicazioni:
1) La rilevanza penale del consumo di gruppo di stupefacenti, nota a Cass. pen., 9 maggio 2012, n. 17396, in Il diritto per i concorsi, rivista online, 10/12.
2) La qualificazione giuridica della sentenza di fallimento nella bancarotta fraudolenta prefallimentare, nota a Cass. pen., 24 settembre 2012, n. 47502, in Diritto e giurisprudenza commentata, 09/2013.
3) La responsabilità penale del medico dopo il decreto Balduzzi, Altalex, 09/2013.
4) La Suprema Corte si sofferma sulla sussumibilità del mobbing nel delitto di cui all’art. 572 c.p., in Diritto e giurisprudenza commentata, 11/2013.