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Il nuovo volto del ne bis in idem nella giurisprudenza della Grande Camera e la compatibilità con il doppio binario sanzionatorio in materia tributaria

in Giurisprudenza Penale Web, 2017, 1 – ISSN 2499-846X

CEDU

Nota a Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Grande Camera, 15 novembre 2016, A. e B. contro Norvegia, ric. n. 24130/11 e 29758/11

Con la sentenza in commento (del cui deposito avevamo già informato il lettore) la Grande Camera della Corte Europea dei diritti dell’uomo è intervenuta sull’annoso problema legato alla concreta compatibilità tra il principio del ne bis in idem penale e il sistema del c.d. doppio binario sanzionatorio in materia tributaria, e cioè quel sistema che consente la contestuale applicazione di due categorie di sanzioni, penali ed amministrative, al medesimo fatto illecito del contribuente.

Il tema è di grande interesse e si inserisce nel solco del dibattito sulla c.d. “amministrativizzazione del diritto penale”, poiché obbliga l’interprete ad una delicata opera di bilanciamento: da un alto, il diritto fondamentale dell’individuo a non essere sottoposto ad un nuovo procedimento penale sul medesimo fatto per il quale è già intervenuta una sentenza irrevocabile; dall’altro, la pretesa punitiva dello Stato sovrano, la cui attuale tendenza è quella di  moltiplicare i momenti sanzionatori, al fine di minimizzare il rischio che gli illeciti rimangano impuniti e di compensare gli sforzi economici che l’amministrazione deve sostenere per svolgere i propri compiti di law enforcement.

La Corte di Strasburgo ha colto l’occasione per ripercorrere i passaggi principali della propria giurisprudenza sull’argomento e per puntualizzare alcuni concetti che sono destinati ad incidere profondamente sugli ordinamenti degli Stati membri del Consiglio d’Europa.

Eppure, nonostante l’obiettivo meritevole, l’opera di chiarificazione eseguita in via pretoria non è stata del tutto lineare. Ad un esame più approfondito, però, la complessa e articolata decisione A. e B. c. Norvegia svela molteplici criticità. Obiettivo di tale commento è quindi quello di ripercorrere il percorso motivazionale della Corte, al fine di svelarne i punti deboli e esaminare – almeno in via di prima approssimazione – le possibili ricadute sull’ordinamento italiano.

Come citare il contributo in una bibliografia:
C. Fatta, Il nuovo volto del ne bis in idem nella giurisprudenza della Grande Camera e la compatibilità con il doppio binario sanzionatorio in materia tributaria, in Giurisprudenza Penale Web, 2017, 1