ARTICOLIDIRITTO PENALETesi di laurea

The use of information and communications technologies for criminal purposes: towards a new United Nations Convention (Tesi di Laurea)

Ateneo: Università LUMSA di Palermo

Anno accademico: 2021-2022

Prof. Relatore: Antonio Balsamo

L’avvento delle tecnologie informatiche ha segnato un importante mutamento all’interno della società moderna. Dalla comparsa di Internet ad oggi, l’aumento dell’uso di tali strumenti ha garantito una fruibile divulgazione delle informazioni, modificando non solo le relazioni tra i soggetti, ma anche le relazioni internazionali.

Questa è l’Era Digitale, dove la globalizzazione ha permesso lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Ma tale rivoluzione digitale ha portato con sé anche una rivoluzione nella criminalità, costituendo quindi terreno fertile per nuove metodologie di aggressioni a beni giuridici, in cui la tecnologia ne è diventata una componente chiave.

Infatti il cybercrime è uno dei reati più diffusi al mondo, essendo la diretta conseguenza del progresso tecnologico, in costante evoluzione. Esso sfugge dai modelli tradizionali per l’assenza di confini geografici e soprattutto per il suo carattere transnazionale. La globalizzazione infatti ha permesso la creazione di un cyberspace “borderless”: le minacce sono valide per tutti gli stati del mondo, e tale natura transnazionale consente collegamenti tra soggetti, indipendentemente dal luogo geografico.

A causa dell’inadeguatezza degli strumenti esistenti e vigenti per combattere tale fenomeno criminoso, è attualmente in fase di elaborazione una nuova convenzione ONU sull’uso delle tecnologie dell’informazione e comunicazione per scopi criminali, sotto la supervisione di un Comitato Ad Hoc istituito proprio dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’obiettivo è quello di garantire una collaborazione effettiva ed efficace tra gli stati di tutto il mondo per contrastare attivamente la criminalità informatica, perseguendo l’armonizzazione a livello globale, e una incriminazione collettiva, che bilanci gli interessi di tutti gli Stati Membri.

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The advent of information technologies has involved a radical change within the modern society. Since Internet appearance in the nineties, the growth of the use of devices allowed an available divulgation of information, modifying not only relations within communities, but also international ones.

This is the Digital Era, in which globalization has permitted the development and diffusion of Information and Communication Technologies.

But digital revolution has led to a criminal revolution, founding fertile land for new methodologies of assaults to juridical goods, in which technology became a key component.

In fact, cybercrime is one of the most dynamic typologies of offence in the world, since it is the direct consequence of technological progress, constantly evolving.

It slips away from traditional models, characterized by legal systems, for the lack of geographical boundaries and mostly for its transnational characterization. Indeed, globalization has permitted the creation of a borderless cyberspace: threats are valid for all States of the world, and its transnational nature allows connections among individuals, regardless of the place.

Because of the inadequacy of the current existing instruments to combat this criminal phenomenon, a new United Nations Convention on the use of information and communications technologies for criminal purposes is under development, supervised by an Ad Hoc Committee, established by the UN General Assembly. The aim is to guarantee an effective collaboration among States of the world in order to counter cybercrime actively, pursuing a global harmonization and a collective charge, which balances the interests of all Member States.