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La certificazione unica di conformità delle filiere della moda nel DDL 1484/2025: tra responsabilità sostanziale e rischio di legalità formale

in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 11 – ISSN 2499-846X

Il contributo analizza il Capo VI del DDL 1484/2025 (“Legge annuale sulle piccole e medie imprese“), che introduce la “Certificazione unica di conformità delle filiere della moda”, evidenziandone la portata innovativa e le criticità sistemiche.

La nuova disciplina, mira a promuovere la tracciabilità, la legalità e la sostenibilità etica delle catene produttive nel settore moda.

L’articolo ricostruisce l’impianto normativo e le finalità del disegno di legge, esaminando i punti più sensibili della riforma e ne valuta la compatibilità con i principi di effettività e responsabilità organizzativa propri del diritto penale d’impresa.

Sulla base dell’esperienza maturata nella giurisprudenza milanese e alla luce della riforma costituzionale che ha riconosciuto la sostenibilità come principio guida dell’attività economica (artt. 9 e 41 Cost.) e delle direttive europee sulla due diligence (CSRD e CSDDD), l’Autrice propone correttivi volti a evitare che la nuova certificazione si riduca ad un adempimento meramente formale, valorizzandone invece la funzione sostanziale quale presidio effettivo di legalità e di sostenibilità economico-sociale lungo l’intera filiera.

Come citare il contributo in una bibliografia:
M. Vulcano, La certificazione unica di conformità delle filiere della moda nel DDL 1484/2025: tra responsabilità sostanziale e rischio di legalità formale, in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 11