ARTICOLIGlobal PerspectivesIN PRIMO PIANO

Europol pubblica due Rapporti sul terrorismo in Europa negli anni 2015 e 2016. I recenti fatti di Orlando e Nizza furono “attacchi di lupi solitari”

Immagine Europol

Nella giornata di oggi 20 luglio 2016 l’Agenzia Europol ha pubblicato due Rapporti sull’evoluzione del fenomeno del terrorismo islamico nel territorio dell’Unione Europea, riferiti agli anni 2015 e 2016 e comprensivi dei recentissimi attacchi di Orlando, Magnaville, Nizza e Würzburg.

Il primo dei due Documenti, che reca il nome di EU Terrorism Situation and Trend Report (TE-SAT) 2016, fornisce le statistiche relative agli attentati occorsi nel 2015 in ciascun paese europeo, con riferimento particolare al numero delle vittime, al tipo e alle conseguenze degli attacchi, all’identità dei promotori ed organizzatori, alle sorti degli autori (morte, arresto/detenzione, fuga).

In particolare, questi dati sono organizzati nelle seguenti cinque categorie: (i) situazione generale nell’Unione nell’anno 2015; (ii) terrorismo jihadista; (iii) terrorismo nazionalista e separatista; (iv) terrorismo anarchico di sinistra; (v) terrorismo di destra.

Complessivamente, per l’anno 2015, il Rapporto riferisce anzitutto queste informazioni:

  • 151 persone morte e 360 ferite per attacchi terroristici nell’Unione;
  • 6 Paesi membri hanno subito 211 attacchi falliti, sventati o compiuti;
  • 1.077 individui arrestati per reati connessi al terrorismo, di cui 424 solo in Francia;
  • Il 94% degli individui sottoposti a procedimento penale per fatti di terrorismo jihadista è stato dichiarato colpevole.

Sotto un profilo analitico, il Documento sottolinea due dati che alimentano il rischio di ulteriori fenomeni terroristici: da un lato il numero rilevante di foreign fighters (di cui si registra l’aumento della componente femminile) che hanno fatto ritorno nel proprio paese europeo, e dall’altro lato l’aumento significativo dei sentimenti nazionalisti, razzisti e xenofobi, i quali sfociano spesso in atti di estremismo di destra

D’altra parte, ed è questo un dato senz’altro interessante, Europol chiarisce che non vi è prova tangibile che i terroristi, al fine di varcare indisturbati il confine europeo, si aggreghino sistematicamente al flusso migratorio dei rifugiati. Questo espediente è stato accertato solo in qualche occasione, come l’attacco di Parigi del 13 novembre, le cui indagini hanno rivelato che due degli attentatori effettivamente guadagnarono l’accesso all’Unione attraverso il confine greco sfruttando il flusso dei rifugiati siriani.

Con riguardo poi alle misure adottate per far fronte al fenomento, Europol ricorda l’istituzione del European Counter Terrorism Centre (ECTC), oltreché l’aggiornamento dei database e delle reti informative e la creazione dei “24/7 response teams”.

Accanto al descritto rapporto generale, Europol ne pubblica un secondo, dal titolo Lone actor attacks – Recent developments, che riferisce dei più recenti attentati di quest’anno (2016), tra cui – come detto – anche quello occorso a Nizza la scorsa settimana.

I risultati di questo ulteriore documento qualificano tali atti come attacchi di lupi solitari. In altri termini, sebbene lo Stato Islamico abbia ripetutamente invitato i musulmani che vivono nei paesi occidentali a commettere attacchi nei loro paesi di residenza, e questa stessa organizzazione ne abbia successivamente rivendicato la paternità, non sembra che questi ultimi attentati siano stati programmati, supportati o eseguiti direttamente da ISIS.

La mancanza di un collegamento diretto tra gli autori e lo Stato Islamico – denuncia Europol – ha generato notevoli difficoltà operative nell’individuazione e nella neutralizzazione degli attacchi.

Redazione Giurisprudenza Penale

Per qualsiasi informazione: redazione@giurisprudenzapenale.com