ARTICOLICONTRIBUTIDIRITTO PENALEParte specialeTesi di laurea

Dal riciclaggio all’autoriciclaggio: analisi di un’evoluzione normativa (Tesi di laurea)

Prof. relatore: C. Grandi

Prof. correlatore: C. Bernasconi

Ateneo: Università degli studi di Ferrara

Anno accademico: 2014/2015

Previsto dall’attuale art. 648-bis c.p., situato in chiusura del Capo II del Titolo XIII del codice penale (intitolato ai Delitti contro il patrimonio mediante frode) il riciclaggio dei proventi illeciti costituisce senza dubbio una figura delittuosa molto dibattuta in dottrina, frutto di una complessa evoluzione normativa tesa a contrastare le più avanzate forme di criminalità organizzata ed economica. A questa disposizione viene affiancata, a far data dal primo gennaio 2015, la fattispecie di autoriciclaggio, art. 648ter.1 c.p., introdotta da L. n. 186/2014, che ne riproduce, pur con talune peculiarità, le caratteristiche fondamentali.

Questioni interpretative di rilievo, di cui si darà contezza nella trattazione, si sono poste con riguardo agli aspetti strutturali della figura criminosa, alla natura del bene giuridico tutelato, all’esatta configurazione della condotta tipica e alla sua portata lesiva, fino all’individuazione del soggetto attivo ed ai problemi posti dalla c.d. clausola di riserva; e questo solo per citare i nodi esegetici più rilevanti.

Dal punto di vista contenutistico il lavoro, con la consapevolezza che gli aspetti, gli elementi e le considerazioni qui esposte certamente non possono essere considerate esaustive e complete, si prefigge di illustrare il fenomeno del riciclaggio dei proventi illeciti, riservando particolare attenzione al recente intervento normativo introduttivo dell’art. 648ter.1. c.p., rubricato ‘autoriciclaggio’, rispetto al quale verrà offerta una riflessione inerente gli aspetti più pregevoli e le eventuali criticità.

L’analisi si articolerà offrendo, in un’ottica criminologica generale, un’iniziale ampia panoramica inerente la fenomenologia, cui seguirà una disamina degli elementi costitutivi delle due figure criminose, con ragionate considerazioni concernenti le elaborazioni dottrinali e giurisprudenziali prodotte in anni recenti.

A queste riflessioni saranno accompagnate considerazioni di carattere comparatistico, alle quali sarà affiancata l’illustrazione delle proposte di riforma pervenute all’attenzione del Parlamento nell’ultimo anno. La trattazione si concluderà con alcune osservazioni circa la nuova disciplina in vigore.