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È online il primo fascicolo di Giurisprudenza Penale Trimestrale.

Pubblichiamo di seguito il primo fascicolo di Giurisprudenza Penale Trimestrale.

Il fascicolo si trova anche nella pagina della Rivista dedicata all’edizione trimestrale. Per accedervi, clicca qui.

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Nasce Giurisprudenza Penale Trimestrale

di Lorenzo Roccatagliata

In Italia gli anni Venti di questo secolo sono iniziati in un clima di grande contrasto politico e intellettuale, che non ha mancato di coinvolgere a piene mani la giustizia penale.

Fino a poche settimane fa infuocava un dibattito fra visioni opposte della funzione sociale del diritto penale. Da un lato una visione autoritaria, secondo cui la pretesa punitiva dello Stato doveva essere soddisfatta quasi ad ogni costo, dall’altro lato una visione liberale, che rifiutava di sacrificare i diritti fondamentali del cittadino.

Figlie di questo dibattito sono state, ad esempio, la riforma della prescrizione del reato, che ne ha previsto la sospensione ad infinitum dopo la sentenza di condanna di primo grado, facendo vacillare il principio costituzionale di presunzione di innocenza, nonché la legge cosiddetta Spazzacorrotti, poi parzialmente dichiarata incostituzionale, che ha fra l’altro voluto equiparare, sotto il profilo del regime carcerario, gli autori di reati contro la pubblica amministrazione ai condannati per reati di terrorismo, di stampo mafioso o per i più gravi reati sessuali.

Altri elementi di ardente discussione erano la funzione e le modalità di esecuzione della pena. Alcuni chiedevano a gran voce la prevalenza della modalità intramuraria, invocando esigenze securitarie, altri non si arrendevano a far valere la dignità del detenuto e la funzione rieducativa della pena, specie a fronte di un sovraffollamento carcerario tornato ad essere una piaga del nostro territorio.

Il contrasto non si svolgeva, però, solamente fra istituzioni dello Stato, ma anche fra ordine costituito e contropotere. Vivevamo, infatti, in un’epoca in cui si combatteva aspramente contro le organizzazioni mafiose storicamente radicate nel tessuto socioeconomico del Paese, e al contempo si scoprivano nuove mafie, non meno pericolose e non solo confinate in alcune regioni italiane. La mafia era diventata davvero un problema di tutti e ci impegnavamo dunque a individuare criteri generali e astratti per riconoscerla, anche al di là delle cosche tradizionali.

Poi tutto si è fermato.

Siamo stati travolti da un nemico impalpabile, un virus che non distingue le opinioni o le condizioni personali, politiche e sociali, non giudica e non condanna secondo la nostra legge. Al di là di un effettivo contagio, di fronte al Covid-19 siamo tutti egualmente coinvolti, forzati come siamo ad un cambiamento radicale delle nostre vite.

Così, i contrasti e le discussioni sono oggi sopiti, le armi deposte, e ovunque soffia un vento di unità nazionale, di solidarietà, di condivisione del dolore, dei problemi, degli obiettivi. Una reazione prevedibile, forse, ma certamente insolita, positiva, utile e, con tutta probabilità, non destinata a durare per lungo tempo.

Prima che questo tempo finisca, prima di tornare all’agone politico, possiamo ciascuno riflettere su come agire perché il sacrificio di oggi non sia vano e perché il mondo di domani sia migliore.

In quest’ottica Giurisprudenza Penale, nel proprio limitato ruolo sociale di informazione e approfondimento sul diritto penale, ha deciso di offrire ai lettori un servizio più ampio, affiancando alla consueta rivista mensile un fascicolo trimestrale, che unisca in un solo documento le questioni più importanti e interessanti affrontate nel periodo di riferimento.

Più in dettaglio, i fascicoli trimestrali saranno organizzati in due principali sezioni: la sezione “novità”, che conterrà le più significative pronunce della giurisprudenza e le novelle legislative, e la sezione “contributi”, ove saranno pubblicati gli articoli più interessanti del trimestre, già editi nella rivista mensile.

Con questa nuova iniziativa intendiamo proporre un quadro di sintesi di ciò che accade nel nostro ambito. Riteniamo, così, di poter meglio orientare il giurista nello svolgimento dei propri compiti e, più in generale, di suscitare l’interesse di un maggior numero di lettori.

Redazione Giurisprudenza Penale

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