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Le catene di San Patrignano: il consenso dell’avente diritto e lo stato di necessità di fronte al “canto delle Sirene” dell’eroina

in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 2 – ISSN 2499-846X

SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano, la prima serie televisiva  italiana di tipo documentaristico realizzata da Netflix, ha improvvisamente riacceso i riflettori sul caso di Vincenzo Muccioli e sul suo metodo di recupero di soggetti tossicodipendenti: il “trattenimento a tutti i costi” dei ragazzi nella comunità alla quale gli stessi si erano rivolti per superare la dipendenza dall’eroina risuona amplificato, negli ultimi decenni del secolo scorso, da una clamorosa eco mediatica, divenendo altresì l’occasione per una complessa vicenda giudiziaria che vede protagonista il leader carismatico e controverso di San Patrignano.

Il contributo ricostruisce il c.d. processo delle catene esaminando la sentenza di condanna del Tribunale di Rimini (1985) e la sentenza di assoluzione della Corte d’Appello di Bologna (1987), confermata poi dalla Corte di cassazione (1990): le pronunce in questione, pur tenendo conto delle evidenti peculiarità che caratterizzano il caso Muccioli, offrono spunti interessanti in materia di consenso dell’avente diritto e di stato di necessità, sul versante tanto dei presupposti e dei limiti di operatività della singola scriminante quanto della disciplina generale dell’erronea supposizione e dell’eccesso colposo.

Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Massaro, Le catene di San Patrignano: il consenso dell’avente diritto e lo stato di necessità di fronte al “canto delle Sirene” dell’eroina, in Giurisprudenza Penale Web, 2021, 2