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La Cassazione torna sul rapporto tra esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed estorsione e sul concorso del terzo

Cassazione Penale, Sez. II, 15 novembre 2023 (ud. 25 ottobre 2023), n. 46097
Presidente Rago, Relatore Pardo

Segnaliamo, in tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed estorsione – con specifico riferimento al concorso del terzo – la pronuncia con cui la seconda sezione penale della Corte di cassazione ha affermato i seguenti principi di diritto:

– “in caso di concorso del terzo nel delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, l’interesse proprio del terzo che vale a determinare la più grave qualificazione giuridica ai sensi dell’art. 629 cod. pen. deve essere individuato in un ingiusto profitto con danno altrui senza che rilievo assuma il movente dell’azione criminosa”;

– “ai sensi della disciplina dettata dagli artt. 47 e 48 cod.pen. ove il terzo esecutore abbia posto in essere l’azione incriminata sulla base della falsa materiale rappresentazione della realtà determinata dall’inganno perpetrato dal creditore o dal titolare del diritto, del reato più grave, l’estorsione, risponde l’istigatore autore dell’inganno (ex art. 48 cod.pen.) e del fatto meno grave, l’esercizio arbitrario, risponde l’esecutore materiale ai sensi del secondo comma dell’art. 47 cod.pen.”.

Redazione Giurisprudenza Penale

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