CONTRIBUTIDIRITTO PROCESSUALE PENALEIN PRIMO PIANO

Im Westen nichts Neues: la Suprema Corte si pronuncia (ancora) in materia di sequestro probatorio di dispositivi personali e tutela della riservatezza personale.

in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 5 – ISSN 2499-846X

Cass. pen., Sez. VI, Sent. 8 aprile 2025 (ud. 1 aprile 2025), n. 13585
Presidente Di Stefano, Relatore Tondin

Il contributo analizza una recente sentenza che esamina il rapporto tra sequestro probatorio di dispositivi informatici e tutela della riservatezza, valutando la compatibilità del sistema processuale italiano con la normativa e la giurisprudenza euro-unitaria.

La pronuncia, nonostante rilevi una discrasia tra le norme del codice di procedura dovuta all’assenza di un controllo di un soggetto terzo e autonomo sulla portata intrusiva della sfera privata della misura ablatoria, conclude sostenendo che i diritti di difesa dell’indagato non siano violati nell’attuale sistema italiano. Ciò nella misura in cui la privacy dell’indagato risulta tutelata dal controllo di un soggetto terzo, identificato nel caso di specie nel Tribunale del riesame.

Si tratta di un assunto che tuttavia risulta non condivisibile in quanto tale vaglio non potrà che essere successivo all’esecuzione del provvedimento, non potendosi così prevenire a monte l’acquisizione di dati effettuata in modo non rispettoso dei requisiti imposti dalla normativa.

Come citare il contributo in una bibliografia:
N. Laitempergher, Im Westen nichts Neues: la Suprema Corte si pronuncia (ancora) in materia di sequestro probatorio di dispositivi personali e tutela della riservatezza personale, in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 5