CONTRIBUTIDIRITTO PENALEResponsabilità degli enti

Rappresentanza e assistenza nel “procedimento 231”. Tra presunzioni assolute e tutela effettiva del diritto di difesa dell’ente

in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 7-8 – ISSN 2499-846X

Cassazione Penale, Sez. II, 26 giugno 2025 (ud. 7 maggio 2025), n. 23910
Presidente Petruzzellis, Relatore Florit

Muovendo dalla recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 23910/2025, il presente contributo analizza criticamente l’evoluzione giurisprudenziale in materia di rappresentanza e assistenza difensiva dell’ente nel procedimento penale che lo riguarda.

In particolare, dopo aver esaminato le principali pronunce interpretative dell’art. 39 D. Lgs. 231/2001, si evidenziano le ricadute sistemiche della presunzione assoluta di conflitto d’interessi tra ente e legale rappresentante indagato, presunzione da cui la Suprema Corte ha fatto discendere anche l’invalidazione di ogni atto difensivo compiuto dal difensore nominato da un soggetto terzo incaricato dal procurator sospectus.

Compiuta una riflessione sulle potenziali conseguenze negative di tale impostazione sul diritto di difesa dell’ente (soprattutto nelle ipotesi di società a ristretta base sociale/unipersonali), si prospettano, in chiave de iure condendo, delle possibili ricostruzioni alternative.

Come citare il contributo in una bibliografia:
L. Di Pede, Rappresentanza e assistenza nel “procedimento 231”. Tra presunzioni assolute e tutela effettiva del diritto di difesa dell’ente, in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 7-8