ARTICOLIDelitti contro la fede pubblicaDIRITTO PENALEParte speciale

In tema di falso ideologico in atto pubblico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale

Cassazione Penale, Sez. V, 23 luglio 2014 (ud. 29 maggio 2014), n. 32759
Presidente Lombardi, Relatore Settembre

Depositata il 23 luglio 2014 la sentenza numero 32759 della quinta sezione penale in tema di falso ideologico in atto pubblico.

I giudici della Corte di cassazione hanno affermato che integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico, mediante induzione in errore del pubblico ufficiale, la condotta di colui che, presentandosi al pronto soccorso, rende dichiarazioni non veritiere ed idonee a trarre in inganno i sanitari, i quali, confidando nella verità di quanto loro esposto, stilano certificati medici ideologicamente falsi.

La condotta dei «falsi sinistrati» è causa efficiente del falso ideologico posto in essere dai medici, per cui a quei soggetti va imputato, quali autori mediati (come in tutti i casi in cui l’errore sul fatto che costituisce reato sia determinato dall’altrui inganno).

Né – proseguono i giudici – vale appellarsi alla giurisprudenza che esclude il falso per induzione allorché il pubblico ufficiale si sia incautamente affidato alle mendaci dichiarazioni del terzo nella sua attività certificativa: non è certo il caso del medico di pronto soccorso, che deve instaurare un dialogo collaborativo col paziente, per formulare una diagnosi obbettiva e instaurare una terapia adeguata nell’interesse di quest’ultimo, e non muovere dal preconcetto «di essere da lui gabbato».

Pertanto, non può dirsi che i medici, autori dei certificati, si siano incautamente affidati alle dichiarazioni dei pazienti, posto che, invece, proprio di quelle dichiarazioni dovevano tener conto per espletare al meglio il loro compito.

Redazione Giurisprudenza Penale

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