La condizione giuridica dello straniero: un diritto penale del nemico? (Tesi di laurea)
Prof. relatore: Antonella Massaro
Ateneo: Università degli Studi Roma Tre
Anno accademico: 2016/2017
Questo lavoro nasce da molteplici interrogativi, da un desiderio di conoscenza accompagnato dal coraggio di incontrare la forza cognitiva delle norme, uniche e sole in grado di guidare una giovane mente alla ricerca di risposte.
L’inafferrabile complessità del tempo che viviamo ci fornisce immagini che già parlano da sé. Un mondo preso e perso tra le mille diversità che lo attraversano. Problematiche di eco planetaria affrontate senza omogeneità, Unioni “disunite”, Federazioni “sfederate”, Coalizioni “scoalizzate”, disoccupazione, “cervelli in fuga”, pensioni ridotte, bassi tassi di natalità, migrazioni sproporzionate, terrorismo spregiudicato, mode criminali, “fake news” e molte altre ancora.
L’uomo occidentale si è ritrovato da solo al centro di questo mondo, ed ha iniziato a provare paura per tutto ciò che potesse mettere in discussione lo status quo, che aveva per anni cercato di creare intorno a sé, rivelatosi flebile. In questo contesto l’Europa e gli europei hanno dovuto fare i conti con la diversità, ovvero necessità di apertura prodromica ad un’integrazione e strutturazione della società alla ricerca di un nuovo equilibrio che fosse in grado di includere anche intere comunità portatrici di valori completamente diversi dai propri. Con l’intensificarsi dei flussi migratori, tale costruzione è stata chiamata ad una verifica della sua tenuta, e non ha retto, dimostrandosi il sistema variamente carente.
La conseguenza principale è stata la diffusione nel comune sentire di un senso di forte instabilità, diffidenza ed insicurezza. Il mondo dei sentimenti di paura e terrore compone un variegato catalogo di azioni e conseguenti reazioni che in maniera naturale si rispecchiano nella visione che ognuno ha del mondo in cui vive. Spesso si tramutano in vere e proprie istanze, che stentano a trovare adeguata risposta nel diritto positivo, ma in momenti di crisi incontrollata vengono assunte come bandiere di politiche necessarie che si rivelano poi inefficaci.