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Carcere e coronarivus: la segnalazione inviata dai Tribunali di Sorveglianza di Milano e Brescia al Ministro della Giustizia

Pubblichiamo la segnalazione inviata, ex art. 69 Legge 354/1975, dai Tribunali di Sorveglianza di Milano e Brescia al Ministro della Giustizia avente ad oggetto la “gravissima situazione degli istituti penitenziari della Lombardia a seguito dell’emergenza derivante dalla diffusione del contagio da COVID-19”.

Nella segnalazione, inviata il 15 marzo 2020, si chiede di «valutare provvedimenti normativi di immediata applicazione e che non richiedano il vaglio della Magistratura di Sorveglianza che già ora, per le condizioni dei propri uffici, non sarebbe in grado di potervi provvedere, quali:
– una previsione di una normativa di immediata applicabilità che disponga la sottoposizione a una detenzione domiciliare speciale per coloro che hanno pena anche residua inferiore ai 4 anni e con accompagnamento della Polizia Penitenziaria al domicilio per la contestuale verifica dell’idoneità del domicilio stesso. Si precisa che, come è noto alla S.V., la percentuale di detenuti con pene brevi e medio-brevi è elevatissima e potrebbe costituire la base per un intervento immediato e significativo, mirato come deve essere;
– uno sconto di pena di 75 giorni in assenza di rilievi disciplinari, sempre di immediata applicazione;
la previsione di una licenza speciale allo stato di 75 giorni ai semiliberi».

Per quanto riguarda i procedimenti ordinari concernenti i detenuti – prosegue la segnalazione – «si suggerisce di valutare l’inserimento del presupposto dell’emergenza coronavirus come elemento valutativo per tutti gli istituti normativi riguardanti la concessione di benefici penitenziari. Si tratterebbe ovviamente di provvedimenti destinati a coloro che non hanno partecipato alle note rivolte e che hanno tenuto nel corso della detenzione regolare condotta».

In assenza di automatismi e di immediata applicabilità – conclude la nota – «non è possibile fronteggiare l’emergenza così drammaticamente insorta: il virus corre più veloce di qualunque decisione che, alle condizioni date, è certo perverrebbe fuori tempo massimo».

Redazione Giurisprudenza Penale

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