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Fine vita: la sentenza di assoluzione della Corte di Assise di Appello di Genova nei confronti di Mina Welby e Marco Cappato per la morte di Davide Trentini

Corte di Assise di Appello di Genova, 20 maggio 2021, n. 1
Presidente Relatrice dott.ssa Dello Preite

Nella attesa di ospitare un contributo di approfondimento sul tema, segnaliamo ai lettori il deposito della sentenza con cui, lo scorso aprile, la Corte di Assise di Appello di Genova ha confermato la sentenza con cui la Corte di Assise di Massa aveva assolto Mina Welby e Marco Cappato dalle contestazioni di istigazione e agevolazione al suicidio in relazione alla morte di Davide Trentini.

Il lapidario divieto di aiutare taluno a procurarsi la morte, contenuto nella norma coniata in un periodo storico risalente in cui lo scopo unico era tutelare ad ogni costo la vita intesa come bene sociale – si legge nella sentenza – va coniugato col diritto ad una vita dignitosa e col diritto al rifiuto di trattamenti terapeutici a fronte di una malattia che abbia esito certamente infausto, a conclusione di un percorso altrettanto certo di dolore acutissimo e senza fine”.

Legittima – conclude la Corte – “era l’aspirazione alla conclusione della vita, lecito era il suicidio assistito, poiché frutto dell’autodeterminazione del malato a congedarsi da una esistenza che non era più in grado di apprezzare, divenuta esclusivamente indicibile sofferenza”.

La sentenza di primo grado è commentata su questa rivista da A. Massaro, La dipendenza da trattamenti di sostegno vitale nelle procedure di suicidio medicalmente assistito: ridescrizione o interpretatio abrogans? Note a margine della sentenza di assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby nel caso Trentini, in Giurisprudenza Penale Web, 2020, 9.

Redazione Giurisprudenza Penale

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