CONTRIBUTIDIRITTO PROCESSUALE PENALEIN PRIMO PIANO

Considerazioni a margine di un mandato di arresto europeo

in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 3 – ISSN 2499-846X

Le seguenti considerazioni traggono spunto da un procedimento MAE che si instaura e viene incardinato in limine all’introduzione della nuova disciplina di cui al D.Lgs 2 febbraio 2021, n. 10 che, come è noto, ha apportato modifiche sostanziali all’impianto strutturale della L. 69/2005.

Nelle more di questo procedimento si è più volte affacciata alla mente di chi scrive un’immagine metaforica che David Rothkopf adopera in un suo scritto recente: “If we were to look out the window in the morning and see storm clouds on the horizon, it would fall to us to prepare for a rainy day” (The Great Questions of Tomorrow, 1, Simon & Schuster – TED, 2017). Ed infatti, pur a fronte di una novella normativa che – va detto – si riallinea alla fonte europea, è parso proprio di trovarci seduti a guardare dalla finestra davanti ad un cielo plumbeo foriero di tempesta. Ci si è, così, affrettati a trovare riparo.

Le nuvole pesanti, i tuoni e i lampi, qui rappresentano tutti quei campanelli d’allarme che si è sentiti suonare mentre veniva disposta ancora e ancora una volta la consegna e che toccano, principalmente, il peso specifico che la procedura MAE assume nelle aule di giustizia, ma anche – e soprattutto – le corde di quei valori fondamentali, costituzionali e convenzionali di volta in volta interessate. Si è così voluto raccogliere qui alcune considerazioni sull’incalzare della tempesta e su dove e come trovare riparo, argomentando in favore del ruolo centrale che la persona attinta da un procedimento che irrompe su garanzie e diritti quali la libertà personale e la dignità umana deve riacquistare.

Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Stirone, Considerazioni a margine di un mandato di arresto europeo, in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 3