CONTRIBUTIDIRITTO PENALE

Il nuovo reato di femminicidio (art. 577-bis c.p.): l’ennesima distorsione dell’ideologia di genere

in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 11 – ISSN 2499-846X

Il presente contributo si prefigge una prima analisi critica dell’introduzione, all’art. 577-bis del codice penale, del delitto di femminicidio nel panorama penalistico italiano.

Si tratta di interpolazione che, lungi dal costituire trionfo della giustizia, appare l’ennesima distorsione demagogica del paradigma ideologico di genere. L’autore ne evidenzia l’insanabile frizione con i principi costituzionali di eguaglianza e tassatività nonché di proporzionalità sanzionatoria: il precetto normativo si palesa come un monumento all’incertezza che consegna al giudice l’arbitrio di fondare la colpevolezza sui moti psichici dell’azione, in un pericoloso ritorno al giudizio sul tipo d’autore.

L’estensione dell’ergastolo, pena quantomai lontana dai valori rieducativi, e l’introduzione di automatismi sanzionatori, rappresentano una scelta sproporzionata che mortifica il giudizio di bilanciamento e l’esigenza di una pena calibrata sul caso concreto.

In definitiva, ad una prima analisi, il femminicidio sembra un’operazione di marketing politico che, in nome di un presunto allineamento sovranazionale, tradisce la legalità costituzionale, sacrificando la certezza del diritto sull’altare del riconoscimento simbolico.

Come citare il contributo in una bibliografia:
M. Zincani, Il nuovo reato di femminicidio (art. 577-bis c.p.): l’ennesima distorsione dell’ideologia di genere, in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 11