Ascoltare non è sapere: il diritto alla copia delle intercettazioni e il superamento del “difensore amanuense” nell’era digitale
in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 12 – ISSN 2499-846X
di Nicola Canestrini e Giuseppe Sambataro

Tribunale di Trento, Ufficio GIP / GUP, 16 dicembre 2025
Giudice dott. Marco Tamburrino
La riforma delle intercettazioni (D.L. 161/2019 conv. in L. 7/2020) ha ridisegnato profondamente le modalità di accesso difensivo al materiale captato, introducendo meccanismi articolati di discovery che operano in fasi processuali diverse.
Il recente provvedimento del G.U.P. del Tribunale di Trento del 16 dicembre 2025 offre una chiave interpretativa di particolare rilievo: estende alla discovery “ordinaria” il principio costituzionale affermato dalla Corte costituzionale per la fase cautelare, riconoscendo che la facoltà di estrazione di copia non è un’eccezione da prevedere espressamente, ma un corollario necessario del diritto di difesa quando il deposito è finalizzato all’esercizio di facoltà processuali.
Come citare il contributo in una bibliografia:
N. Canestrini – G. Sambataro, Ascoltare non è sapere: il diritto alla copia delle intercettazioni e il superamento del “difensore amanuense” nell’era digitale, in Giurisprudenza Penale Web, 2025, 12







