CONTRIBUTIDIRITTO PENALE

Risvolti intertemporali dell’abrogazione del reddito di cittadinanza e dell’introduzione del reddito di inclusione: una deroga ragionevole alla retroattività favorevole con il d.l. 4 maggio 2023, n. 48

in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 6 – ISSN 2499-846X

L’abrogazione del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza a decorrere dal 1° gennaio 2024 ad opera della legge di bilancio 2023 (art. 1, co. 318 l. 197/2022) ha catturato l’attenzione del penalista per l’evidente ragione che essa comporta anche l’abrogazione delle fattispecie incriminatrici di cui all’art. 7 d.l. 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26.

In tale scenario si inserisce ora la novità del d.l. 4 maggio 2023 n. 48 che, oltre ad introdurre il reddito di inclusione, si è premurato di inserire all’art. 13 alcune disposizioni transitorie fra cui quella che prevede che al “vecchio” beneficio di cui all’art. 1 d.l. 28 gennaio 2019, n. 4 (il reddito di cittadinanza, appunto) «continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 7 del medesimo decreto-legge, vigenti alla data in cui il beneficio è stato concesso, per i fatti commessi fino al 31 dicembre 2023».

Come citare il contributo in una bibliografia:
L. Messori, Risvolti intertemporali dell’abrogazione del reddito di cittadinanza e dell’introduzione del reddito di inclusione: una deroga ragionevole alla retroattività favorevole con il d.l. 4 maggio 2023, n. 48, in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 6