Il conto corrente cointestato: disponibilità del totale o pro quota? Le implicazioni nel reato di appropriazione indebita
in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 10 – ISSN 2499-846X
Cassazione Penale, Sez. III, 8 agosto 2023 (ud. 6 luglio 2023), n. 34551
Presidente Di Nicola, Relatore Reynaud
Nella prassi, è ormai pratica diffusa l’apertura di un conto corrente cointestato che può trarre la propria origine sia da rapporti parentali (come, ad es. due coniugi, un padre e un figlio, etc.), sia da ragioni differenti (si veda l’ipotesi dell’apertura di un c/c in comune per sostenere congiuntamente delle spese o un investimento). Per la sua particolare utilità, tale pratica ha trovato grande diffusione negli ultimi anni: come sovente accade, tuttavia, sono state messe in luce alcune problematiche applicative.
Una delle principali inerisce alla disponibilità delle somme contenute nel conto corrente: si tratta, invero, di una titolarità totale o pro quota?
Tale quesito assume evidente rilevanza, anche alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione n. 34551/2023 – che ritiene corretto il sequestro ai fini della confisca dell’intero saldo di c/c di cui il delegato ha la disponibilità – in relazione all’eventuale configurazione del reato di appropriazione indebita ai sensi dell’art. 646 del codice penale, in cui si potrebbe incorrere in caso di titolarità pro quota.
Come citare il contributo in una bibliografia:
C. Ferriani, Il conto corrente cointestato: disponibilità del totale o pro quota? Le implicazioni nel reato di appropriazione indebita, in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 10