“Repressione è civiltà”? A proposito di violenza sessuale, femminicidi e ruolo del diritto penale
in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 10 – ISSN 2499-846X
L’autore analizza la risposta dell’attuale Governo in Italia contro violenze sessuali e cd. “femminicidi”. Invece di fare cultura giuridica nella scuola, nelle università e nelle città, il governo di F.d.I., Lega e F.I. ha preferito utilizzare le misure di prevenzione, già esistenti contro la criminalità organizzata, e la repressione penale.
Dapprima, in particolare la Lega ha proposto l’introduzione della cd. “castrazione chimica“, nonostante nei confronti dell’autore del reato ciò sia contrario agli articoli 13, 27, terzo comma e 32 della Costituzione italiana. Anche l’uso di misure di prevenzione è contrario a una nuova pronuncia della Corte EDU, alla quale il Governo italiano dovrà rispondere entro al 13 novembre 2023. Le stesse critiche riguardano il cd. d.l. Caivano e il d.d.l. Roccella-Piantedosi-Nordio.
Completamente in un’altra direzione è andata la ley organica spagnola del 2022, dove la parte dell’educazione e della cura delle vittime è più importante dell’uso del diritto penale, davvero considerato come extrema ratio. In questa legge organica, il reato di violenza sessuale non dipende più, come in Italia, dalla prova della violenza o della minaccia, ma dipende dal dissenso della vittima.
In Italia, inoltre, non c’è posto, in questa materia, per la giustizia riparativa, per cui il legislatore ha definitivamente deciso di ricorrere al cd. “diritto penale totale“.
Come citare il contributo in una bibliografia:
A. Manna, “Repressione è civiltà”? A proposito di violenza sessuale, femminicidi e ruolo del diritto penale, in Giurisprudenza Penale Web, 2023, 10